Dal dizionario Treccani:
outsourcing ‹autsòësiṅ› s. ingl. [der. di (to) outsource «subappaltare il lavoro ad altri», comp. di out «fuori» e (to) source «attingere a una fonte»]. – Nel linguaggio economico, ricorso, particolarmente frequente in campo telefonico e telematico, da parte di un’azienda, a un’altra azienda esterna, per la fornitura di taluni servizî che non è economico effettuare in proprio; detto anche esternalizzazione.
La parola Outsourcing viene utilizzata oggi sempre più spesso, prevalentemente in ambiente aziendale. Si tratta del dare un incarico a una società esterna specializzata in una fase o attività tipica della propria azienda, al fine di ottenere l’abbattimento di costi in processi verso i quali non si ha particolare efficienza.
Un esempio tipico è l’azienda che affida la creazione del proprio sito internet a degli specialisti del settore, oppure la creazione di grafiche per i biglietti da visita, carta intestata e merchandise aziendale a chi fa questo lavoro con maggiore esperienza.
Questo concetto generale può essere applicato anche ad altre attività, come la contabilità (facendo ad esempio gestire il bilancio ad un commercialista), la gestione delle macchine informatiche, il call center, i servizi di posta elettronica, la gestione delle paghe, e così via.
Tra le motivazioni che possono spingere a esternalizzare un servizio possono esservi una mancanza di quella specifica abilità all’interno dell’organico aziendale, una carenza di tempo da dedicare a quell’attività (gestire le pagine social, per esempio), oppure anche il limitare la spesa per quel determinato obiettivo.
Infatti fare outsourcing può significare il taglio di determinate risorse interne per focalizzarsi di più sul “core business” aziendale. Potrebbe essere che in azienda non vi sia bisogno di una figura specifica per quel determinato progetto in quanto non ve ne sarebbe vantaggio nell’equilibrio generale dell’azienda. Perchè avere un esperto di reti Voip in ufficio se sono di così semplice installazione che basta che il tecnico venga poche volte in azienda?
Ci possono essere anche svantaggi e aspetti negativi però, in particolare occorre fare molta attenzione alla gestione di informazioni sensibili relative ai clienti e a non stabilire un modello aziendale troppo dipendente dai fornitori di outsourcing, organizzandosi quindi con dei contratti che implichino il rispetto di norme nella manipolazione di dati di clienti. Rivolgiamoci quindi sempre a professionisti del settore quando c’è da esternalizzare un qualsiasi aspetto dell’attività dell’azienda.